Europa, Italia, FVG


di Renzo Tondo – Viva l’Europa Unita? Certo, con la premessa che il Friuli Venezia Giulia è un paese cardine per l’Italia nei rapporti tra Europa occidentale e quella dell’Est, qualora ci fossero governanti in grado di capire quelli che sono i legami economici e concretissimi, ma anche storici e culturali che ci legano alle nazioni dell’Europa centrorientale. Ricordo in merito l’importantissima azione di raccordo tra Italia, Germania e Austria svolta dal presidente Adriano Biasutti in Europa alla fine degli anni ’80.

L’odierno incontro di Roma per ricordare i trattati che vi furono firmati nel 1957 hanno però l’amaro sapore di un rito stanco e grigio, nonostante il tam tam mediatico che li accompagna. Fa impressione la differente statura dei protagonisti tra ieri e oggi : il tedesco Adenauer, l’italiano Segni, il francese Pineau, il belga Spaak erano portatori del sogno di pace uscito dall’Apocalisse di due guerre mondiali. Un sogno di vita e di prosperità, che in Italia si tradusse proprio in quegli anni in un boom economico senza precedenti. Oggi oltre il 74 per cento degli italiani, un tempo favorevolissimi non è più soddisfatto di questa Unione europea e i 60 per cento vorrebbe fossero riscritti le regole e i trattati. Oltre a questo ci hanno voluti illudere di essere forti e in contrasto in Europa, dove siamo soltanto una ruota di scorta della politica germanica, peraltro sempre più sgonfia grazie agli inchini al sindacato del governo Renzi e del suo clone Gentiloni con le scelte infelici di abolire i voucher, la proposta di una tassa sulle transazioni finanziarie che si traduce in una fuga di capitali esteri dall’Italia; la webtax che cerca di dare fiato ai palazzi dei media favorevoli soprattutto alla sinistra togliendo libertà di espressione alla collettività. Le regalìe elettorali che Renzi chiamava riforme sembrano fatte apposta per aggravare il disastro del debito pubblico italiano nei prossimi anni. L’Inghilterra se n’è andata e questo, forse, non sarebbe accaduto se Bruxelles avesse cambiato marcia, anche istituendo almeno in nuce quell’esercito europeo che, con buona pace dei pacifisti a oltranza, è il vero strumento per cominciare a pesare sul piano internazionale, nel momento in cui gli Usa non vogliono più finanziare la difesa europea e con una Russia sempre più ingombrante – se non minacciosa – alle porte, cui si aggiungono i problemi epocali del vicino Medioriente.

L’Europa a guida Merkel è un disastro: basti guardare come ha affrontato le emergenze della Grecia, la crisi economica, la questione dei migranti. Secondo Autonomia Responsabile e in sintonia con Direzione Italia pensiamo che una nuova politica fiscale che tenda per lo meno a uniformare verso il basso ( vedi nel caso della nostra regione Austria e Slovenia) in un obiettivo di vera unità. Sul problema migratorio è chiaro che ci vorrebbe un governo forte e capace di scelte che porrebbero essere impopolari, ma anche di imporre la sua volontà a Bruxelles, incapace di comprendere che la questione dei flussi migratori tocca – a in che modo – tutta l’Europa. Avviare la rinegoziazione dei trattati; stabilire che le regole europee possano essere respinte dai Parlamenti nazionali e insieme no a ulteriori cessioni di sovranità nazionale; maggiore sussidiarietà. Facciamo nostre alcune proposte di cui abbiamo parlato con gli amici di Direzione Italia per impostare un’azione di governo diversa e razionale, anche per la prossima giunta regionale, che auspichiamo e crediamo sarà di centrodestra. Avviare la rinegoziazione dei trattati; stabilire che le regole europee possano essere respinte dai Parlamenti nazionali e insieme no a ulteriori cessioni di sovranità nazionale; maggiore sussidiarietà.

RENZO TONDO
PRESIDENTE AUTONOMIA RESPONSABILE