L’onorevole Daniele Capezzone, esponente di Direzione Italia, movimento politico dell’on. Raffaele Fitto sarà a Gorizia – sabato 18 febbraio , alle 11.15, sala Dora Bassi – per la presentazione del programma di Autonomia Responsabile del capoluogo isontino, in vista delle prossime elezioni comunali.Saranno presenti il presidente di A.R. Renzo Tondo, i consiglieri regionali Barillari, Ret, Revelant, Santarossa, Sibau e la segretaria regionale Giulia Manzan. Parleranno di Gorizia, tra gli altri Fabrizio Oreti e Antonio Devetag. Intanto ospitiamo uno scritto in cui Daniele Capezzone descrive la tragicomica situazione della sinistra italiana.
“Con rare e meritorie eccezioni, lo spazio pubblico italiano è intasato – ben al di là del solo Renzi – non da leader ma da tronisti senza idee (o con idee malamente appiccicate qua e là), persi in un’egomaniacale ansia di autoaffermazione. Intendiamoci, non voglio fare la parte di Cappuccetto Rosso nel bosco, e non sono così ingenuo da non sapere che oggi – in tempi di volatilità, di velocità, di 140 caratteri – a prevalere è una dimensione che definirei come “emo-tainment”: un mix di emotività ed entertainment, cioè la miscela dei talent-show, appunto.
Accade in tutto il mondo, si sa. C’è chi ha parlato di una “X-factorizzazione” della politica, per cui finisci per dare il tuo “like” a quello che una sera ti appare il più simpatico o il più vicino a te, senza badar troppo alle conseguenze.
Eppure, nel resto dell’Occidente, ferma restando l’inevitabile deriva della spettacolarizzazione, sullo sfondo le idee ci sono, eccome (e pure le “squadre”, i gruppi di riflessione e di elaborazione). Possono piacere o no, ma ci sono: visioni alternative, progetti competitivi, team che disegnano scenari e proposte. Qui da noi, invece, la sensazione è che tutta questa dimensione contenutistica (con rare eccezioni, ripeto: e, nel nostro piccolo, la nascita di Direzione Italia vuole essere una scommessa positiva da parte di Raffaele Fitto e di tutti noi) sia stata progressivamente espulsa. Peggio ancora: siccome espellerla del tutto pare brutto, allora si simula di averla. E nascono progettini più o meno raffazzonati, collage e patchwork assemblati in fretta e furia. Attenzione, però. In questo modo, il prezzo da pagare è alto e doppio. Paghi una prima volta, in termini di pessima qualità delle scelte politiche.
E paghi una seconda volta, perché a quel punto la contesa politica è ridotta a un “mors tua, vita mea”, a un gioco di eliminazione personale diretta in cui non contano idee e progetti, ma solo l’azzoppamento del rivale. E la parte più patetica è quella dei “ritorni”: in mancanza di nuovi “talenti”, si rimettono in circolazione vecchie glorie, al grido di “lei non sa chi ero io”…E’ saltata perfino la protezione dell’autoironia: un po’ tutti si prendono maledettamente sul serio, in misura inversamente proporzionale ala fragilità del progetto che hanno rappattumato. Sicuri che vada bene così?”
ON. DANIELE CAPEZZONE