Incontro con Tondo: Gorizia, Regione, Europa


 Grande partecipazione di pubblico all’incontro che Autonomia Responsabile Civica per Gorizia ha organizzato in sala Dora Bassi. Dopo il saluto del coordinatore provinciale Fabrizio Oreti, il quale ha ricordato le battaglie combattute in consiglio comunale insieme a Celestino Turco per far fronte al problema sempre più sentito – e mal gestito dalla Regione . degli immigrati a Gorizia, ha preso la parola il sindaco Romoli, il quale ha ironizzato sui provvedimenti presi dalla giunta Serracchiani in merito all’esagerato flusso di immigrati arrivati a Gorizia.
“Pochi giorni fa – ha tuonato -la Governatrice si è incontrata con il ministro Minniti e la sindaca di Gradisca d’Isonzo, come se il problema non riguardasse anche Gorizia, insistendo come fa la sinistra sull’illusoria volontà di far lavorare i profughi gratuitamente. Ma una cosa è affidare qualche lavoretto a quindici persone come in alcuni piccoli centri, altra è far lavorare 400 profughi. Questa sinistra ha smarrito il senso della realtà.” Concetto ribadito dal candidato sindaco Rodolfo Ziberna : ”Nel deserto delle idee che li caratterizza, i candidati della sinistra ormai fanno la gara a chi le spara più grosse. In mancanza di qualsiasi prospettiva concreta ripropongono pari pari i progetti da noi elaborati oppure quanto già fatto durante questi dieci anni di sindacatura Romoli.”
Sulla questione immigrazione e in particolare sui problemi sanitari ad essa legati si è soffermato il consigliere comunale Celestino Turco: “Un flusso continuo e inarrestabile di persone e nessun provvedimento efficace e concreto per garantire un’assistenza medica degna di questo nome, che andrebbe anche a vantaggio della salute della cittadinanza goriziana.” L’eurodeputato l’europarlamentare sloveno Andrej Čuš e il suo compagno di partito SDS (centrodestra) Matjaz Domijan hanno quindi illustrato la situazione degli immigrati nella vicina Repubblica: “Noi registriamo un passaggio di quasi un milione di profughi, ma in Slovenia ne restano attualmente solo seicento.” I due politici sloveni hanno poi assicurato il loro interessamento fattivo a qualsiasi ipotesi di collaborazione tra il FVG e Gorizia in particolare e la Slovenia.
In precedenza aveva preso la parola la segretaria regionale di Autonomia Responsabile Giulia Manzan: “Un partito, il nostro – ha detto – che ha il coraggio di rinnovarsi inserendo tanti giovani nelle proprie liste e nei posti di responsabilità. In un panorama politico pietrificato il nostro è un messaggio importante, che proprio a Gorizia ha la sua espressione più felice”. Antonio Devetag da parte sua ha ribadito la vocazione internazionale di Gorizia “supportata da strutture di grande rilievo, come il Conference Center, oggi ridotto a mausoleo e l’Auditorium, ostaggio della giunta regionale di sinistra. Molti teatri e srtutture ricettive anche a Nova Gorica fanno delle due città il possibile centro motore dell’auspicabile Euroregione Alpe Adria.” Sul problema del commercio e sulle iniziative possibili per rilanciare la nostra città hanno ampiamente e dettagliatamente relazionato prima il candidato Umberto Marconi e quindi la giovane Nicol Turri.
A tutti ha risposto il presidente di A.R. Renzo Tondo che ha ribadito l’importanza dei rapporti italo-sloveni : “ La prossima giunta regionale dovrà riprendere tutti quei rapporti internazionali con i Paesi vicini che oggi sono stati assolutamente trascurati. Sono importanti le visite di importanti esponenti politici italiani ma noi che mettiamo la concretezza al primo posto preferiamo instaurare rapporti di buon vicinato con coloro che saranno i nostri veri interlocutori, come gli ospiti di oggi.” Renzo Tondo, dopo aver augurato la vittoria di Rodolfo Ziberna ha ribadito la necessità che nella prossima giunta regionale “che sarà di centrodestra, ci sia un rappresentante della città di Gorizia, troppo importante nel quadro regionale per poter essere trascurata, oppure maltrattata in modo scandaloso come ha fatto la giunta Serracchiani pur avendo in giunta ben due assessore isontine.” Isontine, appunto, non goriziane: di un’altra Uti.