“Se la sanità di Pordenone è così drammaticamente penalizzata rispetto alle altre province della regione si deve ringraziare la Giunta Serracchiani ed i consiglieri regionali pordenonesi del PD e centrosinistra che, quando avrebbero potuto fare la propria parte, hanno preferito mettere la testa sotto la sabbia”.
Ad intervenire relativamente all’evidente situazione di disparità nell’assegnazione delle risorse è il consigliere regionale di Autonomia Responsabile, Valter Santarossa.
“Per correttezza – continua Santarossa – è opportuno precisare e ricordare che nel corso dei lavori per l’approvazione della riforma della Sanità i consiglieri della maggioranza, compresi i pordenonesi, hanno votato contro un emendamento, da me presentato e sostenuto da tutto il centrodestra, che reintroduceva il criterio di perequazione per la sanità pordenonese in modo da bilanciare il sistema di calcolo delle risorse da assegnare che premiava le realtà di Trieste, Gorizia e Udine. Fino al 2000 i criteri di finanziamento erano basati sulla quota pro-capite, ma alla luce di squilibri piuttosto accentuati dal 2007 si scelse il riparto sulla base dei costi storici a partire dall’esercizio di bilancio dell’anno precedente. Dal 2010 con la giunta Tondo è stato definito un nuovo modello di finanziamento basato su criteri demografici che ha cercato di alleviare le differenze tra aree, iniziando un percorso verso l’omogeneizzazione dei finanziamenti. Attraverso la perequazione si poteva assicurare una adeguata e identica assistenza sanitaria per tutti i cittadini del FVG”.
“I timori che avevamo opportunamente denunciato quando si poteva fare qualcosa – conclude Santarossa – non solo sono stati inascoltati, ma addirittura bocciati dai colleghi di Pordenone che siedono sui banchi della maggioranza e che avrebbero potuto evitare quanto ora sta accadendo”.