Revelant: non depotenziare la laurea in scienze motorie


“La recente proposta dell’assessore Torrenti sulla professionalizzazione dei responsabili dei centri in cui si fa attività motoria, da inserire nella prossima legge sullo sport, di fatto depotenzia il ruolo e le funzioni di chi si iscrive, studia per anni, investe ingenti risorse economiche e temporali per laurearsi in scienze motorie”. Ad intervenire è il consigliere regionale di Autonomia Responsabile, Roberto Revelant, contrario alla proposta della Giunta Serracchiani. “Sebbene siano condivisibili gli obiettivi sulla sicurezza nelle palestre, di certo non lo è la soluzione anticipata, che di fatto intende parificare chi fa anni di studi laureandosi in scienze motorie a chi invece partecipa a qualche ora di corso specifico organizzato dalla Federazione italiana pesistica. “Con spirito costruttivo – continua Revelant – invito invece l’assessore, nella scrittura del testo, a guardare quello che per esempio è stato fatto in altre regioni, per esempio la Sicilia, dove l’assistenza alle attività fisico-motorie per la salute è svolta da soggetti in possesso della laurea in Scienze motorie o del diploma ISEF, che possono essere coadiuvati da istruttori formati con corsi tenuti da federazioni sportive riconosciute dal CONI, e per le discipline ricadenti nell’ambito di tali federazioni. “Piuttosto, se il problema esiste ed esiste senz’altro, oltre al censimento delle strutture, a opera della Regione si faccia una verifica di quanti siano i laureati non occupati o chi lo è a tempo parziale o chi ha dovuto per sopravvivere accettare magari un lavoro che nulla ha a che vedere con il percorso di studio, ed offriamo a questi una possibilità di occupazione. “Non vorrei che l’introduzione di questi nuovi patentini – conclude Revelant – diventassero un ulteriore stimolo perché altri ragazzi laureati in scienze motorie fossero costretti a trasferirsi all’estero, non vedendosi riconoscere le proprie competenze nel Paese d’origine”.