Sindaco Honsell, autorevolezza non è populismo


Giulia Manzan – Ora che l’appello per un ritorno assolutamente democratico al concetto perduto di “Autorità” è stato lanciato sulle pagine dell’antipopulista  Corsera da Ernesto Galli della Loggia ci permettiamo di chiedere a Furio  Honsell  di esercitare i poteri per cui i cittadini l’hanno eletto; in cui ci sta perfettamente il ritorno di alcuni settori della città di Udine all’ordine di quella “civiltà occidentale” che tanto sta a cuore all’assessore regionale Torrenti. Lo chiedono gli abitanti esasperati di quel pezzo di Udine, un tempo così bello da frequentare, così animato, così dinamico,  che va dalla Stazione a Viale Ungheria, su su , fino ai magnifici palazzi che si affacciano sul Giardino Ricasoli. La “ marcetta su Roma” della Serracchiani sul tema immigrazione non ha convinto nessuno e, per esperienza dubitiamo fortemente che un governo di sinistra riesca a mettere in sicurezza le nostre città. Mi ha fatto specie l’intervento di Gianfranco Bettin, che mescola tutti i luoghi comuni che hanno consentito di arrivare, senza se e senza ma, alla situazione attuale, ovvero a una immigrazione per un buona parte fuori controllo e -come sanno anche i sassi, per loro intrinseca sostanza esenti da ipocrisie buoniste- e molto spesso ostili alla stessa Italia  che li sta aiutando. Bettin, praticando il gioco delle tre carte, colpevolizza gli italiani rei di “scaraventare” i profughi in questa assenza di programmazione e inanella tutta una serie di soluzioni che abbiamo sentito enunciare da anni e che finora non hanno dato alcuna soluzione. La “pietosa”  Merkel, che domina gli assetti dei paesi danubiani accordandosi con il cattivissimo Erdogan, ha dirottato il flusso dei profughi greci sull’Italia, la cui sinistra  dopo anni di prediche antipopuliste  non sa più che fare. Che Honsell risolva problemi di natura globale ci sembra impossibile: che affronti i disagi di chi abita tra la stazione e viale Ungheria è il minino richiesto. 

GIULIA MANZAN