di Renzo Tondo e Pietro Fontanini – “Disgustosa deriva dell’Università di Udine, ormai ridotta al ruolo di Minculpop della presidente Serracchiani. Decenni di orgogliose rivendicazioni autonomiste, battaglie identitarie e meriti accademici conquistati sul campo svenduti da qualche solerte professorino in cerca di visibilità, che sacrifica la storia dell’ateneo sull’altare della propaganda politica”. Per Renzo Tondo, presidente del gruppo regionale di Autonomia Responsabile, e Pietro Fontanini, presidente leghista della Provincia di Udine, “le prese di posizione del rettore De Toni, di Marina Brollo e Manuela Croatto stanno facendo precipitare la credibilità dell’Università friulana. A 40 anni di distanza dalla nascita dell’unica università italiana istituita per volontà popolare, ci troviamo ad assistere ad agghiaccianti strumentalizzazioni politiche. Chi si presta a questa mercificazione mortifica tutto l’ateneo, e crea imbarazzo e disorientamento tra docenti e studenti”. Secondo Tondo e Fontanini “è doveroso che l’Università recuperi indipendenza e autonomia rispetto alla politica. La disinvoltura con cui il rettore e altri professori di primo piano manifestano la loro totale adesione al Partito Democratico è grave. Annunciamo iniziative volte a tutelare l’ateneo in ogni sede, a iniziare dal Parlamento. Non permetteremo che l’Università di Udine diventi l’ufficio stampa di un Partito Democratico in crisi, alla spasmodica ricerca di appoggi in vista delle elezioni regionali e politiche”.