“E’ con molta attenzione che stiamo seguendo il dibattito aperto sulle colonne del Messaggero Veneto relativo all’importanza di salvaguardare l’Autonomia del FVG e sulla necessità di avviare un percorso regionalista a questo scopo. Tale discussione, è doveroso ricordarlo, dà ragione alla scelta e alla visione politica di Autonomia Responsabile che nelle passate elezioni regionali del 2013 si è costituita ed è scesa in campo proprio con questo spirito e indirizzo politico”.
Ad intervenire sono i consiglieri regionali FVG di Autonomia Responsabile, Giuseppe Sibau e Roberto Revelant.
“La scommessa di Autonomia Responsabile di essere un partito regionalista alle passate elezioni è stata premiata con oltre il 10% delle preferenze, e la nostra attività politica continua a viaggiare sui binari degli interessi dei cittadini del FVG, della difesa dell’Autonomia Statutaria senza scadere nel teatrino delle contrapposizioni politiche fini a se stesse”.
“Assistere, forse con un pochino di ritardo, alla presa di coscienza da parte di altri mondi politici regionali sulla necessità di radicalizzare l’azione politica sul territorio del FVG ci può fare solo che piacere, e trova tutta la nostra disponibilità oggi, come nel 2013, ad aprire un confronto serio e costruttivo.”
“Se vogliamo veramente rafforzare l’autonomia lo possiamo fare solamente convergendo tutte forze autonomiste in un unico riferimento regionale, rinunciando a qualcosa per l’obiettivo comune e facendo quadrato, altrimenti in un rivolo di movimenti il peso politico alle elezioni regionali porterà a non avere voce all’interno del consiglio. Non possiamo più ragionare su destra o sinistra, dobbiamo lavorare tutti per consolidare il risultato e far diventare il movimento regionalista la prima forza politica della Regione, come avviene nelle Province Autonome di Trento e Bolzano, ma anche in Valle d’Aosta”.
“Relativamente all’autonomia regionale – continuano Revelant e Sibau – le azioni ed i fatti che sta portando avanti il Governo sono in palese contrasto con l’ottimismo infondato di alcuni esponenti del PD e della Serracchiani. In questo contesto, quindi, i due ruoli della Serracchiani (governatrice e vice segretaria PD) portano all’immobilismo quando, invece, la Presidente della Regione, dovrebbe con assoluta determinazione far prevalere questo incarico attaccando con coraggio il governo centrale e non, come avviene, difendendo timidamente ed ambiguamente gli interessi del Friuli Venezia Giulia”.